Europa
«A Molenbeek ora ci sono meno tabù, ma troppo poco è cambiato»
Intervista a Annalisa Gadaleta «Qui c'è un problema di povertà, anche intellettuale e culturale. E c’è ignoranza sull’islam. La retorica salafita così diventa attraente perché semplice e lineare», a un anno dagli attentati di Parigi incontro con l'assessora della giunta del comune belga
Un'immagine di Molenbeek
Intervista a Annalisa Gadaleta «Qui c'è un problema di povertà, anche intellettuale e culturale. E c’è ignoranza sull’islam. La retorica salafita così diventa attraente perché semplice e lineare», a un anno dagli attentati di Parigi incontro con l'assessora della giunta del comune belga
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 13 novembre 2016
Gabriele AnnicchiaricoBRUXELLES
Un anno fa Molenbeek, comune di 100 mila abitanti nel cuore della capitale europea, si scopriva la base logistica del commando di terroristi, di matrice cosiddetta islamica, che ha colpito Parigi prima e Bruxelles dopo. Annalisa Gadaleta, nata e cresciuta in Italia, oggi assessora nella giunta del comune di Molenbeek, chiede allo Stato (belga) uno sforzo d’autocritica nell’aver sottovalutato la pericolosità dell’influenza salafita, finanziata dall’Arabia Saudita, portatrice di una visione dell’islam radicale e intransigente. Lo Stato poi «non è stato capace di sostenere la nascita e lo sviluppo di un islam diverso». L’invito all’opinione pubblica è di non interpretare la...