Cultura

Al tavolo dell’Harry’s Bar, quello di Hemingway

Al tavolo dell’Harry’s Bar, quello di Hemingway

Un ricordo di Inge Feltrinelli Inge ha sprovincializzato Milano, ha insegnato cose fondamentali come dire all’uno chi è l’altro. Nei suoi salotti meravigliosi si parlava senza sosta, e tutti finivano per conoscersi

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 21 settembre 2018
Per anni con mio fratello Luciano e poi da quando lui mancò, con me, abbiamo mantenuto un appuntamento fisso sino ad ora: una colazione manageriale della Scuola per Librai, a Venezia. Il ristorante era l’Harry’s Bar. Il tavolo era quello di Hemingway. Il menu: 2 tagliolini e 3 Bellini. Venivi sempre catturato da Inge, sin dal primo momento, quello in cui appoggiava il coltello sul burro. Il burro, attratto dalla lama come fosse calda, veniva spalmato con cura sul prezioso pane, e, poi, insaporito da un pizzico di sale e di pepe. Tagliare il burro col coltello caldo era la...

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