Economia
Appalti, la deregulation indigna: «Nefandezza», «favorisce la mafia»
Il caso Le proteste contro il subappalto a cascata, gli affidamenti diretti, il ruolo dell'Anac e molte altre norme contenute nel decreto. messo a punto dal Consiglio di Stato, su indicazione del governo Draghi, e approvato da quello Meloni. Salvini si difende e parla di «critiche ideologiche». Ma oscura la propria ideologia
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (Lega) – Getty Images
Il caso Le proteste contro il subappalto a cascata, gli affidamenti diretti, il ruolo dell'Anac e molte altre norme contenute nel decreto. messo a punto dal Consiglio di Stato, su indicazione del governo Draghi, e approvato da quello Meloni. Salvini si difende e parla di «critiche ideologiche». Ma oscura la propria ideologia
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 18 dicembre 2022
Ci sarà tempo entro fine marzo per l’approvazione definitiva del nuovo codice appalti, così almeno sperano nel governo Meloni, ma le reazioni al varo di una pesante «deregulation» giustificata in nome del sacro Graal del «ce lo chiede l’Europa altrimenti ci taglia i fondi del Pnrr» fanno intuire i possibili effetti devastanti del decreto. Alla ricerca di un senso alla sua storia il Pd ieri ha cercato di scuotersi rilanciando una battaglia contro gli affidamenti diretti e i subappalti a cascata disposti dal governo Meloni. «Cancellare il limite ai subappalti favorirà la mafia – ha detto l’ex ministro del lavoro...