Cultura
Assaf Gavron, raccontare cosa si cela sotto lo strato dell’odio
L'intervista Parla lo scrittore israeliano ospite domani del festival «Letterature» a Roma. Si è imposto all’attenzione internazionale nell’ultimo decennio. In Italia i suoi romanzi sono editi da Giuntina. «Credo faccia parte del nostro lavoro di narratori esplorare quella complessità di colori grigi, mai solo bianco o solo nero, dentro cui si nasconde la realtà»
«Absence», dell’artista Taraneh Hemami
L'intervista Parla lo scrittore israeliano ospite domani del festival «Letterature» a Roma. Si è imposto all’attenzione internazionale nell’ultimo decennio. In Italia i suoi romanzi sono editi da Giuntina. «Credo faccia parte del nostro lavoro di narratori esplorare quella complessità di colori grigi, mai solo bianco o solo nero, dentro cui si nasconde la realtà»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 luglio 2021
Preferisce considerare le sue incursioni narrative nella Storia e nell’attualità politica come dei semplici casi – «Volevo scrivere altro, ma poi ci sono ricascato», ha spiegato più volte -, quasi che misurarsi con la realtà che gli sta intorno sia in qualche modo inevitabile, anche se non frutto di una scelta deliberata e senza la voglia di trasformare questo approccio in alcuna «dichiarazione di intenti». Malgrado siano note le sue posizioni di sinistra. A cinquantré anni Assaf Gavron, che sarà domani ospite del festival romano «Letterature» (Stadio Palatino, ore 21) rappresenta una delle voci più importanti e affermate della narrativa...