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Ciao Luca, ragazzo del lungo ’68 italiano
L'addio a Luca Cafiero Il movimento studentesco, la cultura antifascista della Resistenza, le lotte operaie. In questo formidabile mix ragionava, agiva e sognava la sinistra che vogliamo ricordare
Da sinistra Luca Cafiero, Alfonso Gianni, Lucio Magri, Yasser Arafat, Eliseo Milani – Archivio "il manifesto"
L'addio a Luca Cafiero Il movimento studentesco, la cultura antifascista della Resistenza, le lotte operaie. In questo formidabile mix ragionava, agiva e sognava la sinistra che vogliamo ricordare
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 marzo 2016
Parlare di Luca Cafiero, con gli occhi velati dalla commozione, significa affondare le mani in un periodo storico con cui ancora nessuno, a distanza di tanto tempo, può dire di avere fatto i conti in modo compiuto. Mi riferisco al lungo ’68 italiano, che durò almeno fino alla prima metà degli anni Settanta in ragione di una singolarità che lo distinse da tutte le altre esperienze di un movimento che ebbe dimensione mondiale. Un movimento antisistemico paragonabile, per estensione geografica, concentrazione temporale e impatto socioculturale solo con quello del 1848, secondo studiosi come Arrighi, Hopkins e Wallerstein. La singolare durata...