Internazionale

Dall’Amazzonia a Roma, fuga per non morire

Dall’Amazzonia a Roma, fuga per non morireBrasilia, manifestazione per Dom Phillips e Bruno Pereira, assassinati il 5 giugno in Amazzonia da un boss della lucrosa mafia della pesca illegale (e non solo) – Ap

America Latina Ricardo Rao lavorava alla Funai, l’agenzia per gli indigeni invasa da Bolsonaro. Dopo i primi morti ammazzati, ha chiesto asilo. All’Italia

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 agosto 2022
Se non avesse lasciato il Brasile, l’avvocato Ricardo Rao sarebbe andato incontro allo stesso destino di Bruno Pereira, il popolare indigenista assassinato il 5 giugno scorso in Amazzonia insieme al giornalista Dom Phillips. Amico di Bruno, e come lui dipendente della Funai, l’agenzia statale brasiliana che si occupa di popoli indigeni, Ricardo è a Roma, dove è arrivato a marzo, dopo aver ottenuto un asilo temporaneo in Norvegia. Grazie alla nazionalità italiana si è potuto stabilire nel nostro paese, dove sta cercando «disperatamente» un lavoro, ma ora teme per sua moglie e per il suo figlio di quattro anni, che...

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