Internazionale

El Chapo, narcos pop

El Chapo, narcos popL’arresto del Chapo da parte dei militari messicani lo scorso 15 gennaio – Ap

Il caso Il processo contro Joaquín Guzmán Loera segna il crepuscolo di un nemico pubblico trasformatosi in icona della cultura criminale. La cui fama è sfruttata ora da Trump per blindare il confine. Il nome del padrino del cartello di Sinaloa è stato infatti invocato dal senatore texano Ted Cruz per una legge che destinerebbe i fondi sequestrati al boss alla costruzione del «muro»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 21 febbraio 2019
Luca CeladaLos Angeles
Il processo di Joaquín Guzmán Loera detto El Chapo è durato tre mesi e si è concluso con una condanna annunciata per il super boss dei narcos messicani molte volte sfuggito alla giustizia. Il figlio di un allevatore (e coltivatore di marijuana) di La Tuna, frazione montana di Badiraguato nella Sierra Madre occidentale, assurto a padrino del cartello di Sinaloa, riceverà la sentenza del tribunale superiore di Brooklyn il 25 giugno prossimo, e quasi certamente si tratterà di uno o più ergastoli consecutivi (la pena di morte pur vigente negli Stati uniti non potrà venire applicata per le condizioni imposte...

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