Europa
Espropriamo le banche, in Andalusia torna la parola tabù
Spagna Il governo «rosso» (Psoe-Iu) approva una legge regionale che espropria per tre anni le case "requisite" da banche o proprietari a chi non può pagare mutuo e pigioni. Una norma «rivoluzionaria» in un paese in cui le seconde case vuote sono milioni e gli sfratti una vera emergenza sociale
"Alice", un’installazione dell’artista andalusa Cristina Lucas a Siviglia
Spagna Il governo «rosso» (Psoe-Iu) approva una legge regionale che espropria per tre anni le case "requisite" da banche o proprietari a chi non può pagare mutuo e pigioni. Una norma «rivoluzionaria» in un paese in cui le seconde case vuote sono milioni e gli sfratti una vera emergenza sociale
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 11 aprile 2013
Luca Tancredi BaroneBARCELLONA
Il dibattito politico sul diritto alla casa in Spagna è improvvisamente saltato gambe all’aria. Grazie a Izquierda Unida (Iu), da domani gli spagnoli avranno la prova che un altro modo di affrontare la crisi è possibile. La giunta andalusa, un sofferto bi-colore rosso-rosso (socialisti e Iu), ha approvato un decreto urgente che entrerà in vigore già domani. La misura, fortissimamente voluta da Iu (che è titolare del «ministero» regionale alla casa), introduce come una bomba la parolaccia più temuta dall’establishment politico-economico che ha portato la Spagna al collasso: esproprio. Il decretazo prevede che il governo regionale possa letteralmente espropriare per un periodo...