Flaubert, quel mistico che non crede a niente
Bosch, «Trittico delle Tentazioni di sant’Antonio» (1501, particolare) foto Museo nazionale d’arte antica, Lisbona
Cultura

Flaubert, quel mistico che non crede a niente

NARRAZIONI «La tentazione di Sant’Antonio», edito da Carbonio. Un classico ottocentesco da leggere come un bestiario teologico
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 23 dicembre 2023
Il più grande deposito di meraviglie decadenti fu allestito da Gustave Flaubert nel suo La tentazione di Sant’Antonio, sublime bric-a-brac teologico-estetico, che ci giunge ora in una nuova efficace traduzione e cura di Bruno Nacci (Carbonio, pp. 176, euro 16,50). L’opera, di cui negli anni recenti aveva circolato soprattutto la versione di Agostino Richelmy (Einaudi), ebbe una gestazione assai complessa, uscì nel 1874, dopo qualche pubblicazione di estratti in rivista. Al centro della scrittura è una suggestione che parte dal visionario Caino di George Gordon Byron, per narrare del santo anacoreta e delle sue lussureggianti visioni erotiche nel deserto. IN...

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