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Foibe, il revisionismo storico forma della politica
Smemoranda Italia Per settimane la classe politica italiana si è cimentata nell’uso politico della storia, misurato strumentalmente sulla torsione del passato ad uso pubblico del quotidiano e sulla caccia al «negazionista». Così […]
Smemoranda Italia Per settimane la classe politica italiana si è cimentata nell’uso politico della storia, misurato strumentalmente sulla torsione del passato ad uso pubblico del quotidiano e sulla caccia al «negazionista». Così […]
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 13 febbraio 2019
Per settimane la classe politica italiana si è cimentata nell’uso politico della storia, misurato strumentalmente sulla torsione del passato ad uso pubblico del quotidiano e sulla caccia al «negazionista». Così alla fine le celebrazioni del Giorno del ricordo si sono addirittura concluse a Basovizza con le parole del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: «Viva Trieste, viva l’Istria italiana, viva la Dalmazia italiana, viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani». Contestualmente il ministro dell’Interno Salvini affermava che «i bimbi morti nelle foibe e i bimbi di Auschwitz sono uguali» cercando di stabilire una simmetria semantica delegittimante tra...