Lavoro
«#FreelanceSi, #CoglioneNo», impazza la campagna a difesa del lavoro creativo
Realizzata dai videomaker Stefano De Marco, Niccolò Falsetti e Alessandro Grespan, in poche ore è diventata virale sui social media C’è una guerra tra il committente e il freelance. In un rapporto di lavoro il primo è il «cliente», il secondo è un «fornitore». Il committente parla con accento milanese, […]
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Realizzata dai videomaker Stefano De Marco, Niccolò Falsetti e Alessandro Grespan, in poche ore è diventata virale sui social media C’è una guerra tra il committente e il freelance. In un rapporto di lavoro il primo è il «cliente», il secondo è un «fornitore». Il committente parla con accento milanese, […]
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 14 gennaio 2014
C’è una guerra tra il committente e il freelance. In un rapporto di lavoro il primo è il «cliente», il secondo è un «fornitore». Il committente parla con accento milanese, romanesco o con un inflessione umbro-marchigiana. Più che «giovani», anche i secondi sembrano ultra-trentenni. Prestano la loro opera da giardinere, antennista o idraulico. Rispondono al telefono o alle mail ad ogni ora, sette giorni su sette. Anche la domenica mattina all’alba. È la dannazione degli smartphone: 24h su 24 connessi. Ogni intervento, si paga. Più interventi fai, più dovresti staccare una fattura. Dovrebbe essere cosi. Ma non è così. Sono...