Gli «Abi-tanti» di San Salvario, eterni migranti
Sulle ali dell'arte Partiti 17 anni fa dal quartiere multietnico torinese per far «volare» i bambini oltre le differenze, i piccoli «umanoidi» in legno di scarto hanno invaso il mondo con un lento e inesorabile processo migratorio. Ovunque arrivano si moltiplicano e si confondono con la nuova realtà. Ovviamente sono tanti, sono troppi, sono sempre di più, non è possibile accoglierli tutti, non si riesce a fermare il loro peregrinare, non sono registrati in nessuna anagrafe
Sulle ali dell'arte Partiti 17 anni fa dal quartiere multietnico torinese per far «volare» i bambini oltre le differenze, i piccoli «umanoidi» in legno di scarto hanno invaso il mondo con un lento e inesorabile processo migratorio. Ovunque arrivano si moltiplicano e si confondono con la nuova realtà. Ovviamente sono tanti, sono troppi, sono sempre di più, non è possibile accoglierli tutti, non si riesce a fermare il loro peregrinare, non sono registrati in nessuna anagrafe