Cultura
Gli aerei senza ritorno non hanno più segreti
Festival della Fotografia Etica Un’intervista con Giancarlo Ceraudo, ospite a Lodi con «Destino final», inchiesta sui voli della morte. «Il colore è scorbutico. È meno educato del bianco e nero che, in questo caso, mi ha dato lo spazio senza tempo di cui avevo bisogno»
Una madre di Plaza de Mayo piange il figlio sul muro del parco del memoriale, il Monumento alle Vittime del Terrorismo di Stato, lungo il fiume Rio della Plata. Buenos Aires, 2007 – Ceraudo e Festival della Fotografia Etica
Festival della Fotografia Etica Un’intervista con Giancarlo Ceraudo, ospite a Lodi con «Destino final», inchiesta sui voli della morte. «Il colore è scorbutico. È meno educato del bianco e nero che, in questo caso, mi ha dato lo spazio senza tempo di cui avevo bisogno»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 12 ottobre 2017
Aspetta una telefonata per partire per Cuba, Giancarlo Ceraudo (Roma 1969). Ma è più probabile che andrà a Barcellona per le manifestazioni post referendum per l’indipendenza catalana. Però il 27 e 28 ottobre sarà a Lodi per l’8/a edizione del Festival della Fotografia Etica, rassegna organizzata da Alberto Prina e Aldo Mendichi con il Gruppo Fotografico Progetto Immagine (fino al 29 ottobre), per presentare il libro Destino Final (Schilt, 2017) insieme alla giornalista argentina Miriam Lewin. Dell’inchiesta fotografica, la prima sui «voli della morte», è esposta anche una selezione di immagini, tutte in bianco e nero. «Il colore è scorbutico...