Cultura

I luoghi per aggirare l’industria seriale della memoria

I luoghi per aggirare l’industria seriale della memoriaMemoriale della Shoah, Milano, degli architetti Annalisa de Curtis e Guido Morpurgo

Scaffale L'ultimo saggio di Jacques Gubler «Architettura dell’indelebile», per Christian Marinotti edizioni

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 aprile 2018
Circa un decennio fa Geoffrey Hartman, il noto critico letterario tedesco fuggito negli Stati Uniti, scrisse che l’interrogativo per almeno tre generazioni sarebbe stato come tramandare il ricordo dell’Olocausto. Accostava la «cultura della memoria» a un’«alta marea» imprevedibile sulla lunga distanza e su ciò che d’impagabile avrebbe portato con sé. Citava Habermas e la sua idea che la storia del genocidio nazifascista sugli ebrei aveva assunto una forza più intensa ora che nell’immediato dopoguerra TUTTAVIA, È SUL CONCETTO di «testimone intellettuale» – mutuato da quello di «secondario» di Terrence des Pres e Lawrence Langer – che Hartman si concentrò in...

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