Politica

Il destino del «reddito di cittadinanza»: da diritto delle persone a sgravio fiscale per le imprese

Il destino del «reddito di cittadinanza»: da diritto delle persone a sgravio fiscale per le impreseIl vicepresidente del Consiglio, ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di Maio (M5S) – LaPresse

Legge di bilancio Lega e Cinque Stelle discutono su quante mensilità del sussidio di povertà detto impropriamente "reddito di cittadinanza" destinare alle aziende. Nessuno si indigna per questo assistenzialismo statale, simile al Jobs Act di Renzi. Tutti invece, a cominciare dai populisti, si scagliano contro i "fannulloni sul divano". L'ideologia è la stessa: paternalismo, capitalismo compassionevole e politiche dell'offerta. Da questo orizzonte è esclusa la possibilità che le persone possano autodeterminarsi

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 27 novembre 2018
Da ammortizzatore sociale vincolato a otto ore di lavoro gratuito e alla formazione obbligatoria a incentivo per le imprese. Il sussidio contro la povertà assoluta, detto impropriamente «reddito di cittadinanza», sarà anche un business per le imprese a partire dal 1 aprile 2019, un mese prima delle elezioni europee. Un pegno per tenere incollata l’alleanza pentaleghista, non stressare il fronte delle imprese, soprattutto quello del Nord, rabbonire la Confindustria in vista di quella che il presidente del Consiglio Conte ha definito «rimodulazione» della manovra. Concetto che allude al rinvio di tre mesi del «reddito» per un risparmio, nel 2019, di...

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