Visioni
Il dolce far nulla come questione filosofica
A teatro «Il nullafacente» di Michele Santeramo, il non far niente una volta dolce - per l'autore - non ha niente da spartire con la precarietà di oggi...
Il nullafacente – foto di G. Mencari
A teatro «Il nullafacente» di Michele Santeramo, il non far niente una volta dolce - per l'autore - non ha niente da spartire con la precarietà di oggi...
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 25 marzo 2017
Gabriele RizzaSCANDICCI
L’uomo arriva con le buste della spesa. La donna a malapena si regge in piedi, è malata terminale. Sono marito e moglie. Si dicono parole al vetriolo, imbevute di macabro umorismo. Lo spazio è puro habitat mentale. Due pareti a spigolo, un angolo cieco. Buono per Gregor Samsa. Una poltrona, un tavolo, due sedie e un bonsai, che non è lì per caso: è il testimone, la pianta che si nutre da dentro, cresce ma non lo dà a vedere. Poi c’è la vita degli altri, il fratello della donna, il padrone di casa, partiture nevrotiche, inghiottite dall’imbarazzo dello stare...