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Il mito di Jobs: design e operai cinesi
L'altra metà della mela A tutti gli ex figli dei fiori Apple fece la promessa che comprando un Macintosh avrebbero potuto cambiare il mondo
L'altra metà della mela A tutti gli ex figli dei fiori Apple fece la promessa che comprando un Macintosh avrebbero potuto cambiare il mondo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 21 giugno 2022
Steve Jobs non era un “mago” (The Economist), non era il “filosofo del XX secolo” (Der Spiegel) e non era neppure un “genio” (tutti i quotidiani italiani). Era un uomo fortunato nelle sue amicizie di lavoro e soprattutto un innovatore del marketing, capace di trasformare un’azienda produttrice di computer nell’oggetto di una vera e propria venerazione. Questo articolo, per esempio, è scritto su un iMac (e dove, sennò?). Partiamo dal 1976 e dal mito del primo personal computer costruito in garage: in realtà la maggior parte del lavoro lo fece il suo amico e co-fondatore della Apple, Steve Wozniak nel...