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Il nostro banchiere della rivoluzione
Addio a Filippo Maone Era il 1971. Avevo 20 anni e con qualche compagno passavo tutto il mio tempo libero, cioè l’intera giornata, a raccogliere spicci perché usciva IL MANIFESTO quotidiano. Quasi tutti i […]
Addio a Filippo Maone Era il 1971. Avevo 20 anni e con qualche compagno passavo tutto il mio tempo libero, cioè l’intera giornata, a raccogliere spicci perché usciva IL MANIFESTO quotidiano. Quasi tutti i […]
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 6 gennaio 2023
Era il 1971. Avevo 20 anni e con qualche compagno passavo tutto il mio tempo libero, cioè l’intera giornata, a raccogliere spicci perché usciva IL MANIFESTO quotidiano. Quasi tutti i giorni portavamo quelle 400/500 lire a via Tomacelli. Eravamo dei rompicoglioni seriali. Ci apriva sempre Filippo, a volte Rossana, o Luciana … o Crippa … ma io i soldini li consegnavo solo a Filippo. Li metteva in una scatola da scarpe e faceva una specie di ricevuta prestampata. Noi credevamo che Filippo fosse il banchiere della nostra rivoluzione.