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Il «nostro migliore amico», la politica estera di Matteo Salvini
Politica estera Menzogne sulla Libia, isolato in Europa, muto sull’affaire Metropole. Vuole i pieni poteri, ma si è già arrogato il ruolo di capo della Farnesina (v. l’ectoplasma Moavero)
La maschera di Matteo Salvini al carnevale di Viareggio – LaPresse
Politica estera Menzogne sulla Libia, isolato in Europa, muto sull’affaire Metropole. Vuole i pieni poteri, ma si è già arrogato il ruolo di capo della Farnesina (v. l’ectoplasma Moavero)
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 agosto 2019
Voleva essere il «migliore amico» di Putin, di Trump e di Netanyahu, mettendo in difficoltà gli alleati di governo e l’Unione europea dove, per altro, anche i suoi presunti amici, polacchi e ungheresi, l’hanno isolato quando è stato il momento di nominare come presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Nel vasto mare della politica estera Salvini, ministro degli interni, ha navigato tra la Libia e il Papeete Beach come un marinaio della domenica. «TRIPOLI è un porto sicuro», gridava ai quattro venti proprio mentre il generale Khalifa Haftar scatenava la sua offensiva contro il governo Sarraj, salvo poi fare...