Internazionale
In fuga da Mosul
Iraq Dopo Anbar, Ninawa. Poi Baiji e Salah-a-din. Oltre un terzo dell’Iraq è in mano ai jihadisti: l’avanzata delle milizie dell’Isil è inarrestabile. E si fa sempre più violenta, tanto da convincere gli Stati uniti a superare il Congresso e inviare subito droni e missili
Profughi in fuga da Mosul – Reuters
Iraq Dopo Anbar, Ninawa. Poi Baiji e Salah-a-din. Oltre un terzo dell’Iraq è in mano ai jihadisti: l’avanzata delle milizie dell’Isil è inarrestabile. E si fa sempre più violenta, tanto da convincere gli Stati uniti a superare il Congresso e inviare subito droni e missili
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 giugno 2014
Dopo Anbar, Ninawa. Dopo Ninawa, Baiji e Salah-a-din. Oltre un terzo dell’Iraq è in mano ai jihadisti: l’avanzata delle milizie dell’Isil è inarrestabile. E si fa sempre più violenta, tanto da convincere gli Stati uniti – scomodo convitato di pietra nel conflitto tra Baghdad e qaedisti – a bypassare il Congresso e inviare subito droni e missili. Si muovono anche Kurdistan e Siria, direttamente coinvolti: il primo perché rifugio forzato per le oltre 500mila persone in fuga dalle province occupate; la seconda perché confine permeabile al passaggio di armi e miliziani e teatro delle offensive dell’Isil a Nord Est. In...