Visioni

La strana morale di Kechiche

La strana morale di Kechiche

Cinema In concorso «Mektoub my love: canto uno», l’ultimo film del regista tunisino. 1994, l’estate al mare di un gruppo di ragazzi nel sud della Francia tra incontri, amori e sesso

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 8 settembre 2017
Filmare ad altezza di natiche (femminili), è un punto di vista come un altro, si dice che sia un «fantasma» maschile, il culo, di certo – senza generalizzare – è un’ossessione per Abdellatif Kechiche. E se Truffaut diceva che il mondo si misura con le gambe delle donne, Kechiche lo riconduce a quella forma tonda sia quando racconta il corpo femminile umiliato dalle fantasie esotiche occidentali (Venere nera) che nella chiappa schiaffeggiata in un amplesso lesbico (La Vie d’Adele). Mektoub my love: canto uno, tra gli ultimi titoli del concorso veneziano, ne celebra l’apoteosi, un’immersione per tre ore in curvature...

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