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Le primarie lanciano un leader, non rigenerano la democrazia

Le primarie lanciano un leader, non rigenerano la democrazia

Pd Una legislatura proporzionale è il passaggio necessario, sganciandosi dal disegno di Renzi per aprire il nuovo campo con la legge elettorale. Adesso tocca al M5S, una fase è finita, i pentastellati vanno sfidati sul terreno delle proposte, aiutati su quello del governo, ascoltati su quello del futuro da costruire

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 6 aprile 2017
Il Pd è di Renzi. In alcuni circoli hanno partecipato pochi e votato molti, in altri tutti per Renzi, oppure gli iscritti sono lievitati all’ultimo giorno. Anomalie di un sistema non regolato bene, ma accettato. Vittoria netta con 141.000 voti che hanno incoronato Renzi. Altrettanto netto è anche il senso politico: la lunga mutazione renziana è compiuta, il Pd con la R o senza è questo, il referendum, pur segnando una sconfitta, ha ricompattato quel che restava, la massiccia vittoria a Roma dell’asse Renzi-Orfini su quello Orlando-Bettini-Zingaretti dimostra che non ci possono essere parti in commedia che si improvvisano all’ultimo...

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