Italia

Le tende, il freddo e l’attesa triste dei riflettori spenti

Le tende, il freddo e l’attesa triste dei riflettori spenti

Terremoto A un mese dal sisma smantellati gli accampamenti più grandi ma le casette saranno pronte a Pasqua Sono ancora 2.500 le persone nelle tendopoli e c’è chi non vuole spostarsi, andare in hotel e vorrebbe un container. Ma la sensazione è l’oblio alle porte

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 24 settembre 2016
Le lancette degli orologi sono ancora ferme alle 3 e 36 di mercoledì 24 agosto. È passato un mese dalla scossa che ha demolito Amatrice, Arquata del Tronto, Accumoli e svariate frazioni a cavallo tra le Marche e il Lazio, e il popolo che vive nelle tende blu aspetta, non può fare altro. Qui non c’è nessuno che viene ascoltato se alza la voce. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, in maniera più o meno interessata, passa le sue giornate a cercare la sparata in grado di regalargli un’apertura in cronaca, perché sa benissimo che il rischio che questo terremoto...

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