Caro Manifesto, sono un giornalista del quotidiano in lingua slovena «Primorski dnevnik» di Trieste e sto scrivendo un articolo sull’ospedale partigiano Bobovec nella foresta del Kocevski rog in Slovenia.

I resti dell’ospedale, finora quasi dimenticato, sono venuti alla luce nei giorni scorsi per merito di figli e nipoti dei partigiani ricoverati e poi curati a Bari negli ospedali delle forze alleate.

Il responsabile sanitario dell’ospedale di Bobovec era il tenente (o sottotenente) medico Luigi Amilcare Scalinci (nato a Taranto il 9.11.1919) che dopo l’armistizio si è tolto la divisa militare italiana e si era unito, come molti altri commilitoni, ai partigiani sloveni.

Del dr. Scalinci (dai dati dell’ospedale partigiano risultano la moglie Maria, la figlia Adriana e il fratello Temistocle, avvocato classe 1916 o 1917) in Slovenia dopo la guerra si è persa ogni traccia, quasi sicuramente è ritornato in Italia, forse nella nativa Puglia.

Per conto delle famiglie dei partigiani ricoverati e dello storico sloveno Blaž Štangelj che stanno ricostruendo la storia di Bobovec ho chiesto a varie istituzioni e istituti storici in Italia e all’Anpi notizie del dr. Scalinci, ma purtroppo senza risultati.

A Bobovec vogliono ricordarlo con una targa e ringraziare la sua famiglia per quello che ha fatto nella lotta di liberazione in Slovenia salvando la vita di molti partigiani.

Tramite il manifesto chiedo ai familiari, conoscenti o chiunque abbia notizie del dr. Scalinci di scrivermi.
Grazie mille

(sandor.tence@gmail.com)