Micromega e dintorni, Berlusconi ha vinto politicamente
Lettere Nostalgia di Berlusconi? Caro direttore sono rimasto esterrefatto leggendo l’articolo di Bascetta su «un gruppo di intellettuali, fra virgolette democratici, discretamente conosciuti» che vogliono il delinquente patentato in galera. Secondo […]
Nostalgia di Berlusconi?
Caro direttore sono rimasto esterrefatto leggendo l’articolo di Bascetta su «un gruppo di intellettuali, fra virgolette democratici, discretamente conosciuti» che vogliono il delinquente patentato in galera. Secondo Bascetta farebbero il gioco del «delinquente». Per il momento ho creduto che quella fosse la posizione del Manifesto. Ma poi ho letto, nella stessa pagina, Livio Pepino che è un democratico senza virgolette. Pepino ritiene, al contrario di Bascetta, «offensivo per la collettività la misura dell’affidamento in prova ad una libera attività di animazione di quattro ore settimanali del condannato eccellente ed è evidente – conclude – che si sta chiudendo per la giustizia, una stagione. E si chiude nel peggiore dei modi, all’insegna del ripristino di due codici diversi: uno per i briganti e uno per i galantuomini (o impropriamente ritenuti tali)». Che poi è quello contro cui si battono quegli intellettuali «discretamente conosciuti». A me sembra che Bascetta, che scrive forse d’impeto con una visione politicista di breve respiro e credo sbagliata, non colga il significato grave, che Pepino rileva, della misura dell’affidamento per come è formulata. Spero che Bascetta si rilegga e legga Pepino, e che il Manifesto ci dica quale è la sua posizione sul fatto.
Cavalieri Tiziano
Sinistra forcaiola
Da oramai «antico» lettore di Il Manifesto, sono rimasto assolutamente «perplesso» dall’articoletto di Bascetta: vero è che c’è chi si è nutrito di antiberlusconismo per sostenere un capitalismo presentabile, vero è che essere di sinistra vuol dire essere non forcaioli: ma l’articoletto ha un incipit assolutamente da forza italiota: un articolaccio del genere starebbe benissimo sulla stampa berlusconiana, ribadisco, almeno nell’incipit: Che c’è di osceno nello scrivere, parlando dell’ex cavaliere, «luridi tornaconti», «delinquente patentato», «lordatore della scena pubblica»? C’è qualcosa di falso in tutto ciò?: a me sembra un riassunto, seppur parziale di Berlusconi e del berlusconismo; solo forse l’immagine di Berlusconi ed il maiale è un po forte: «pover pursel… nel senso del maiale…» (Iannacci-Fo).
Aggiungo che, letto l’ottimo articolo del dottor Pepino (conosciuto come pericoloso estremista) pubblicato nella stessa pagina, mi son chiesto se per caso non stessi leggendo un giornale contenitore, rispettabilissimo peraltro, come la Repubblica, dove si può leggere di tutto e il contrario di tutto: ma a me un giornale del genere non interessa.
Francesco Lazzaretto
La risposta di Marco Bascetta: B. ha vinto politicamente
Potrà sembrare strano agli indignati lettori, ma concordo pienamente con l’articolo di Pepino. Beninteso siamo contro la legge dei due pesi e delle due misure (che riguarda comunque chiunque abbia i soldi per pagarsi un buon avvocato e chi no), ma ciò non toglie che vent’anni di strepiti contro il lestofante non siano mai stati capaci di sconfiggere politicamente né lui né la politica ultraliberista di cui ha accompagnato il trionfo e che altri, con compito bon ton democratico, sono prontamente disposti a ereditare. Dubito che i giornali della destra la pensino così.
marco bascetta