Lettere

Dopo la Fiera Eos a Verona. Importante evoluzione del salone fieristico, ma permangono diverse criticità

Lettere “Permangono diverse criticità, ma riteniamo positive e nella giusta direzione le misure adottate dagli organizzatori di Eos (European Outdoor Show) per limitare il salone fieristico, che si è concluso ieri […]

Pubblicato 9 mesi fa

Permangono diverse criticità, ma riteniamo positive e nella giusta direzione le misure adottate dagli organizzatori di Eos (European Outdoor Show) per limitare il salone fieristico, che si è concluso ieri a Verona, agli ambiti sportivo e venatorio escludendo dai settori di riferimento, come sempre, le armi ad uso militare e, quest’anno per la prima volta, anche la “difesa personale”. Sono misure assunte grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale scaligera con la quale abbiamo avuto un costante e costruttivo dialogo che ha portato a risultati non scontati”. Così l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL), il Movimento Nonviolento e la Rete italiana Pace e Disarmo commentano, chiusi i battenti, la terza edizione della salone fieristico EOS (Verona, 17-19 febbraio).

La prima e più rilevante decisione, assunta su nostra esplicita richiesta, è stata la pubblicazione da parte degli organizzatori (Pintail S.r.l. e Conarmi) di un Codice Etico che quest’anno, per la prima volta, ha delimitando chiaramente le armi e munizioni “alla caccia e al tiro sportivo, alle armi da collezione, armi antiche e per il softair”. Anche in riferimento ai “contributi e sponsorizzazioni” che EOS può fornire, il Codice Etico specifica che devono essere finalizzati a “iniziative riguardanti strettamente il settore sportivo e venatorio” di carattere istituzionale, sociale, politico culturale, sportivo e artistico ed “aventi ad oggetto tematiche riguardanti strettamente il settore sportivo e venatorio”.

L’aver escluso dalle finalità di EOS la promozione della “difesa personale” ha reso la manifestazione fieristica di minor interesse per il mondo politico: a differenza degli anni scorsi e di precedenti fiere nessun rappresentante politico si è presentato in fiera. Ma va notato che l’eurodeputato Sergio Berlato di Fratelli d’Italia (Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei), ha potuto distribuire in fiera migliaia di borse di tela gialla con stampato il proprio nome a caratteri cubitali, sponsor della “Associazione per la cultura rurale”. Questo a nostro avviso rappresenta una palese violazione del Codice Etico, in quanto si tratta di evidente propaganda politico-elettorale, a poche settimane delle elezioni europee che vedranno Berlato come candidato del mondo venatorio che si riconosce nelle sue posizioni. Ma è da rilevare in positivo che il salone fieristico non ha fornito l’occasione, come invece è avvenuto in simili precedenti fiere come HIT Show di Vicenza, ad esponenti politici di presentarsi in fiera per propagandare le proprie idee riguardo alla sicurezza pubblica, alla detenzione di armi e alla legittima difesa.

Riguardo al delicato capitolo dei minorenni, le nostre associazioni hanno sempre chiesto che, come per altre Fiere come ad esempio il Vinitaly, anche ad Eos venisse precluso l’accesso in particolare ai padiglioni in cui sono esposte armi. Va perciò evidenziato, in positivo che mentre negli anni scorsi i minorenni potevano entrare se “accompagnati da un maggiorenne”, quest’anno – come riporta il Regolamento Visitatori – l’ingresso dei minorenni è stato permesso “solo se accompagnati dai genitori o da persona adulta da questi delegata”.

Una disposizione della Questura di Verona ha precluso ai minorenni il maneggio delle armi (anche di modesta capacità offensiva) ad eccezione di quelli iscritti alle Federazioni sportive. Abbiamo invece documentato che moltissimi minorenni anche quest’anno hanno potuto impugnare le armi e farsi fotografare dai famigliari Non abbiamo rilevato alcuna forma di controllo né da parte degli organizzatori di Eos, né sopratutto da parte della Questura: essendo una disposizione della Questura dovrebbe essere compito della medesima farla rispettare la norma e controllare che venga rispettata.

Riguardo agli “eventi culturali”, il Codice Etico esplicita che gli stessi devono essere circoscritti ad “iniziative riguardanti strettamente il settore sportivo e venatorio”. Abbiamo invece riscontrato eventi che in qualche modo riguardavano anche la “difesa personale” come il convegno “Rischio di stabbing per la sicurezza”, Relatore Davide Mantovani, a cura di Armi & Tiro (sabato 17 febbraio ore 9.30 – Sala corsi Armi & Tiro). O aventi come tema armi riservate alle Forze Armate e Corpi di Polizia, come la presentazione del libro “Dalla mitragliatrice Beretta M12 alla PMX” presentato dall’autore Carlo Canterini (domenica 18 febbraio ore 14.00 – Sala Alpha 22 Shooting). Questi eventi secondo il Codice Etico non si sarebbero dovuti tenere.

Il Codice etico permette l’esposizione di armi antiche e da collezione, ma consideriamo deplorevole che tra la migliaia di armi da collezione che si sarebbe potuto esporre siano stati scelti il “Mauser 98k sniper delle SS” e i fucili semiautomatici tedeschi della Germania nazistaG41 (M) e G43: sono stati esposti dalla rivista Armi & Tiro. Anche quello che la rivista definisce “l’immortale AKM” (cioè il Kalašnikov) è di fatto l’arma più usata nei conflitti che dal dopoguerra hanno insanguinato mezzo mondo. Esporre queste armi, che richiamano il nazismo, senza spiegazioni storiche, e non solo tecniche, è per noi inaccettabile.

Come associazioni pacifiste noi siamo contro la cultura, la diffusione e l’utilizzo delle armi: le nostre campagne che conduciamo da anni lo stanno a dimostrare. Così come siamo contro la guerra e la sua preparazione in tutte le sue forme: su questi argomenti rimandiamo alla mobilitazione nazionale in molte città italiane del 24 febbraio “Cessate il fuoco in Palestina e Ucraina” dove chiediamo di fermare la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta.

Nei prossimi giorni – conclude la nota delle associazioni – incontreremo i rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Verona per illustrare gli aspetti positivi qui espressi e le diverse criticità per fare in modo che il principale salone fieristico nazionale in cui vengono esposte armi da fuoco sia sempre più circoscritto agli obiettivi che ha definito e cioè come evento riservato alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, nautica e outdoor”.