Lettere

Il 18 giugno a Roma contro l’autonomia differenziata

Lettere Il Coordinamento per la democrazia costituzionale aderisce alla manifestazione contro l’autonomia differenziata promossa dai partiti d’opposizione per il 18 giugno a Roma

Pubblicato 5 mesi fa

Ai segretari dei partiti di opposizione e ai capigruppo della Camera e del Senato che hanno convocato la manifestazione unitaria di martedì 18 giugno a Piazza santi Apostoli contro l’approvazione della legge sull’Autonomia Regionale Differenziata presentata per il Governo dal Ministro Calderoli.

Il Coordinamento per la Democrazia costituzionale aderisce alla vostra iniziativa e auspica il coinvolgimento di tutti i soggetti politici e sociali disponibili.

Il Governo e la maggioranza hanno gestito l’iter parlamentare del provvedimento in modo del tutto inaccettabile usando il premio di maggioranza ottenuto con una legge elettorale incostituzionale per imporre le scelte.

Prima al Senato e poi alla Camera sono stati ignorati gli allarmi di studiosi, esperti e autorevoli istituzioni, e sono rimaste sui punti qualificanti inascoltate le opposizioni. Per di più, la Camera non ha potuto modificare il provvedimento, per l’accelerazione imposta dalla volontà di tentare di arrivare al voto finale prima del voto europeo. Questo ha accentuato ulteriormente il clima di imposizione, fino ad arrivare ad episodi di vero e proprio squadrismo in Aula.

C’è bisogno di una risposta forte e netta, non solo per tentare fino all’ultimo di bloccare l’approvazione definitiva dell’AC 1665, ma iniziando comunque – se questo non fosse possibile – a preparare le iniziative delle Regioni per presentare immediatamente ricorso in via principale alla Corte costituzionale contro la legge una volta pubblicata in G.U. Al tempo stesso, vanno costruite le condizioni per un referendum abrogativo ex art. 75 Cost., sia per iniziativa delle Regioni che attraverso la raccolta delle firme necessarie.

Con questa legge l’Italia rischia una rottura dell’unità nazionale, un aumento delle divaricazioni tra regioni e cittadini, la negazione ai cittadini di godere degli stessi diritti sociali (salute, istruzione, lavoro, ambiente, ecc.) in qualunque parte dell’Italia vivano. Si prospetta altresì un grave indebolimento del paese in un contesto geopolitico denso di pericoli e di incognite, nel quale un’Italia assemblaggio di staterelli sarebbe con ogni evidenza la peggiore risposta.

Proprio per contribuire a togliere gli alibi del Governo e della maggioranza per imporre questa visione sbagliata e inaccettabile dell’autonomia regionale differenziata Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale aveva promosso una legge costituzionale di iniziativa popolare che forte di 106.000 firme era giunta alla discussione in Aula in Senato, dove è stata bocciata della maggioranza.

Per questo siamo pronti a partecipare ad un’iniziativa comune con le forze politiche di opposizione disponibili e con tutte le forze sociali al fine di arrivare al più presto a sottoporre alla Corte le ragioni della netta contrarietà a questo provvedimento e ad usare secondo i tempi previsti dalla legge lo strumento del referendum abrogativo. Un percorso anche utile a contribuire alle condizioni per battersi efficacemente contro i tentativi di stravolgere la Costituzione con il cd premierato e la riforma della giustizia.