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‘Italia ripensaci’ contro le armi nucleari: “Servono passi concreti di disarmo”

Lettere L’Italia deve fare la propria parte per togliere dalla storia le armi più distruttive ed inumane mai create dall’uomo, non sottraendosi al confronto con gli Stati che hanno già sottoscritto la prima norma internazionale di messa al bando

Pubblicato circa un anno fa

L’Italia deve fare la propria parte per togliere dalla storia le armi più distruttive ed inumane mai create dall’uomo, non sottraendosi al confronto con gli Stati che hanno già sottoscritto la prima norma internazionale di messa al bando.

Offerta di confronto e di messa a disposizione di competenze per ipotizzare strade concrete di disarmo nucleare, obiettivo dichiarato delle Istituzioni e della società civile italiane, e la richiesta di partecipazione come “Paese Osservatore” alla conferenza degli Stati parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW) del prossimo novembre a New York. Sono queste le richieste avanzate al Governo dalla mobilitazione “Italia ripensaci”, promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, in vista della Giornata Internazionale che si celebra ogni 26 settembre dal 2013, per volere delle Nazioni Unite e al fine di costruire strade concrete verso la totale eliminazione delle armi nucleari.

Facendo eco alla richiesta in tal senso della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, (ICAN, premio Nobel 2017 e di cui le organizzazioni di “Italia ripensaci” sono partner), nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro degli Esteri Antonio Tajani e al Ministro della Difesa Guido Crosetto, si evidenzia come la richiesta di una partecipazione alla Conferenza in programma al Palazzo di Vetro sia stata anche votata all’unanimità in una recente Risoluzione sul tema del disarmo nucleare della Commissione Esteri della Camera.

Ben 34 Stati hanno partecipato come “osservatori” alla prima Conferenza del TPNW svoltasi a Vienna nel giugno dello scorso anno, tra cui Australia, Belgio, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, tutti Paesi in ottimi rapporti con l’Italia o suoi partner nell’Alleanza Atlantica, molti dei quali si stanno esprimendo favorevolmente a una prossima partecipazione. I lavori nella capitale austriaca hanno portato ad una Dichiarazione finale che ha condannato in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, e con la definizione di un innovativo “Piano d’azione” sviluppato in 50 punti che delinea i passi concreti per impedire agli Stati dotati di armi nucleari di usarle e per progredire verso la loro eliminazione totale.

Il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari TPNW è dunque una concreta speranza di metterci alle spalle l’incubo nucleare. A quasi 80 anni dai bombardamenti atomici che hanno distrutto le due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki continuano a contarsi circa 12.500 testate in tutto il mondo (di cui 2.000 in stato di massima allerta operativa, cioè pronte all’uso) e il pericolo di una guerra nucleare è diventato ancora più tangibile a causa della illegale e criminale invasione russa dell’Ucraina, con il sanguinoso conflitto che ne è derivato e le minacce nucleari sempre più frequenti da parte dei vertici della Federazione Russa (senza dimenticare la recente decisione di spostamento di testate sul territorio della Bielorussia).

Per tali motivi la Campagna Senzatomica e la Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono al Governo “incontro in cui poter dialogare insieme sulle strade da intraprendere per realizzare un mondo libero da armi nucleari, pur se il nostro Paese al momento non ha ancora né firmato né ratificato il Trattato” mettendo a disposizione le proprie competenze per “sostenere il Governo nel prendere una posizione di pace e speranza nel complesso contesto geopolitico in cui si presentano le armi nucleari. Sarebbe un onore poter fornire informazioni e considerazioni riguardo la seconda Conferenza degli Stati parti e la partecipazione come Stato osservatore”.

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La Giornata Internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari

L’Assemblea Generale ONU ha votato la Risoluzione di istituzione della Giornata internazionale nel dicembre 2013, ultimo di una serie di sforzi da parte delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica e cercare un impegno più profondo sulle questioni relative al disarmo nucleare.

Il raggiungimento del disarmo nucleare globale è la massima priorità delle Nazioni Unite in materia di disarmo ed è stato oggetto della prima storica Risoluzione dell’Assemblea Generale nel 1946, che ha istituito la Commissione per l’energia atomica (sciolta nel 1952), con il mandato di presentare proposte specifiche per il controllo dell’energia nucleare e l’eliminazione delle armi atomiche e di tutte le altre principali armi adattabili alla distruzione di massa. Da allora, le Nazioni Unite sono state in prima linea in molti importanti sforzi diplomatici per promuovere il disarmo nucleare.

In occasione della Giornata internazionale di quest’anno il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha ricordato come si tratti di una celebrazione che “ci ricorda che un futuro di pace dipende dalla fine della minaccia nucleare. In questa importante Giornata, riaffermiamo il nostro impegno per un mondo libero dalle armi nucleari e dalla catastrofe umanitaria che il loro uso scatenerebbe”.

Viene tracciata anche una strada di lavoro collettivo: “gli Stati dotati di armi nucleari devono fare da apripista, rispettando i loro obblighi di disarmo e impegnandosi a non usare mai le armi nucleari in nessuna circostanza. L’unico modo per eliminare il rischio nucleare è eliminare le armi nucleari. Lavoriamo insieme per bandire questi dispositivi di distruzione dai libri di storia, una volta per tutte” ha concluso Antonio Guterres.

*** Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo