Lettere

La TAV, il terrorismo e il Ministro Lupi

Lettere Ministro Lupi, sono una matura signora che, come Lei, ha tre figli; insegno in una scuola superiore pubblica e vivo in una tranquilla città del centro Italia. Le scrivo perché […]

Pubblicato circa 11 anni fa

Ministro Lupi,

sono una matura signora che, come Lei, ha tre figli; insegno in una scuola superiore pubblica e vivo in una tranquilla città del centro Italia. Le scrivo perché appena lette le dichiarazioni da Lei rilasciate dopo gli atti contro i cantieri della TAV in Val di Susa, mi è venuto in mente il mio viaggio su un treno regionale da Civitavecchia per Roma, al rientro da una ciclovacanza in Sardegna subito dopo la scorsa Pasqua.

Appena salita sul treno mi misi a lamentare la mancanza del vagone biciclette, benché fuori fosse esposto l’adesivo con il relativo logo. Mi fermai allora in piedi nell’area fra le porte di ingresso-uscita e quella per entrare nel vagone con i posti a sedere. Ad ogni fermata continuavano a salire persone, io ogni volta mi scusavo sentendomi responsabile di farli stare scomodi. Alla fine eravamo stipati come animali. Io con la mia mtb in carbonio, superaccessoriata con le borse ai lati, lussuosa e ingombrante in mezzo ad una folla che andava al lavoro, paziente, rassegnata che non capiva il mio stupore, il mio disagio. Alcuni già lavoravano, in piedi, con il loro pc portatile, elegantemente vestiti. Ho ancora davanti agli occhi la signora che andava a servizio a Roma, come tutte le mattine, con la bimba per mano. Se all’inizio ero indignata perché non c’era il vagone biciclette, piano piano diventai allibita, fino a sgomenta. Mi venne da piangere e una signora mi dette anche un fazzolettino vedendo che lo cercavo, troppo agitata per trovarlo, in borsa. Vede, io sono una privilegiata, evidentemente come lo è Lei, che non conosceva queste realtà.

Le sue parole (“puniremo i delinquenti” etc) dovevano suonare persuasive e rassicuranti per la determinazione: sono invece solo il segno di un Governo che arrogantemente decide senza ascoltare il paese, cioè chi gli ha dato il mandato di governare.

“Azioni terroristiche” Lei afferma: mistificazione linguistica! Le faccio presente che gli stessi Gandhi e Aldo Capitini, maestri e guide del movimento nonviolento, giustificano le azioni di sabotaggio quando ogni altro tentativo è fallito. Come in questo caso: perché il Governo ha deciso, contro ogni volontà della base, di effettuare comunque un’opera che comporta ingenti spese e danni all’ambiente a beneficio di una ristretta elite. Che ce ne facciamo in Italia di percorrere in poche ore Milano-Roma se poi da Roma a Civitavecchia ci si impiega ore e si sta stipati come bestie? Le piccole tratte (ma neppure tanto piccole, per esempio Arezzo-Perugia; Arezzo-Siena come tutte le tratte trasversali alla linea Nord-Sud) sono sporadiche se non inesistenti.

La responsabilità di queste azioni contro i cantieri è quindi Vostra, Sua. Tra l’altro, in assenza di assunzioni di responsabilità, si potrebbe certo pensare che siano azioni fatte ad hoc per garantirsi il favore dell’opinione pubblica (azioni terroristiche!!! Quei delinquenti!!!) e poter giustificare il proseguimento dell’opera.

Nel Suo sito è scritto che Lei viene da esperienze di intensa attività sociale: se è così non sembra ne sia rimasta traccia, nel Suo modo di pensare, parlare e agire di oggi. Homo homini lupus: banale, ma il gioco sul nome è inevitabile.