Lettere

Lavoro agile, colpo di spugna alla Sogesid

Lettere Il malcontento e la frustrazione di più di duecento lavoratori esperti ribolle negli uffici e nei corridoi del Ministero dell’Ambiente

Pubblicato circa un anno fa
Un presidio dei lavoratori Sogesid al ministero dell'ambiente. Roma, 2018 ANSA/ STEFANIA DE FRANCESCO
Un presidio dei lavoratori Sogesid al ministero dell’ambiente. Roma, 2018 ANSA/ STEFANIA DE FRANCESCO

Egregio Sig. Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin,

come noto, a partire dal primo settembre u.s., i lavoratori Sogesid, che in gran parte da molti anni prestano servizio all’interno del suo Dicastero, si sono visti negare il lavoro agile a causa di una precipitosa, immotivata ed incauta scelta aziendale.

Alla luce degli incontestabili risultati ottenuti negli ultimi anni da tale modalità lavorativa in termini di efficienza e di raggiungimento degli obiettivi, anche in un momento di grave difficoltà come quello vissuto durante l’emergenza pandemica, e alla luce altresì della sua indubbia utilità in termini di riduzione delle emissioni carboniche che Lei stesso ha chiamato in causa nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima inviato all’Europa, non si ravvede il motivo per cui la Sogesid abbia deciso, con un colpo di spugna, di andare controcorrente non solo rispetto al Dicastero da Lei guidato ma anche rispetto a una tendenza mondiale che non può ormai più negare i benefici nell’adoperare forme di lavoro agile laddove possibile.

Tale inversione di rotta da parte della società in house del Ministero dell’Ambiente, a cui presta la sua forza lavoro, appare quanto mai contraddittoria, obsoleta e dannosa, non solo per l’ambiente, ma anche per il benessere dei dipendenti, che al momento si trovano a vivere una situazione discriminante rispetto a tutti gli altri lavoratori che operano all’interno del Suo Dicastero, sia ministeriali che delle altre società operanti all’interno, vedendosi immotivatamente catapultare all’indietro di anni in termini di conciliazione vita-lavoro.

Inoltre, non è possibile sottovalutare il problema logistico e di sicurezza negli spazi lavorativi, che al momento del rientro in presenza di tutti i lavoratori Sogesid, anche a fronte delle assunzioni degli ultimi anni da parte del Ministero, in molti casi non sono risultati sufficienti ma piuttosto evidentemente al limite del necessario benessere del lavoratore e delle norme di sicurezza. Basti pensare ai continui malfunzionamenti dell’impianto termico a cui assistiamo oramai da diversi anni, sia in estate che in inverno, e che solo lo smartworking in deroga ha permesso al Ministero di non rallentare, se non addirittura fermare, le proprie attività.

Il malcontento e la frustrazione di più di duecento lavoratori esperti ribolle negli uffici e nei corridoi del Ministero dell’Ambiente e rischia, a lungo andare, di avere ripercussioni sulle attività del Dicastero, in particolare per le modalità attraverso le quali Sogesid, senza un minimo di confronto con le rappresentanze dei lavoratori e in maniera unilaterale, ha deciso di operare tale scelta, cancellando un accordo sindacale raggiunto pochi mesi prima.

Pertanto, Sig. Ministro, riteniamo fondamentale che Lei intervenga, sia in qualità di Committente sia in qualità di Ministro dell’Ambiente, perché questa scivolosa e contraddittoria condizione del personale Sogesid venga al più presto sanata e ricondotta a a un equilibrio che apporterà giovamento all’ambiente, al benessere dei lavoratori e al Ministero stesso.

La ringraziamo per la Sua attenzione