Lettera aperta in vista di Lucca Comics & Games
Lettere Quest’anno sulla pagina web e su tutta la comunicazione di Lucca Comics & Games tra i patrocini campeggia il logotipo dell’ambasciata di Israele in Italia. In molte e molti, tra […]
Quest’anno sulla pagina web e su tutta la comunicazione di Lucca Comics & Games tra i patrocini campeggia il logotipo dell’ambasciata di Israele in Italia. In molte e molti, tra coloro che lavorano direttamente o indirettamente per il festival, ci siamo sorpresi e abbiamo impiegato un attimo a capire.
Consapevoli dei meccanismi commerciali che regolano le collaborazioni in ambito di gestione e organizzazione di eventi culturali, comprendiamo la scelta di mostrare il logotipo dell’ambasciata di Israele, che ha patrocinato e contribuito alla presenza e alla mostra a palazzo Ducale degli ospiti israeliani, gli illustratori e fumettisti Asaf e Tomer Hanuka, autori del manifesto di questa edizione, come viene chiarito nel comunicato di Lucca Comics & Games pubblicato il 28 ottobre.
Quello che però ci sgomenta è constatare come la fiera alla quale partecipiamo e lavoriamo con gioia, una festa che alimentiamo con le nostre presenze, le nostre visioni e le nostre parole, davanti alle reazioni che il patrocinio ha suscitato, non prenda una posizione chiara rispetto alla situazione politica attuale e i recenti sviluppi del conflitto israelo-palestinese, che vede Israele coinvolto in un contrattacco feroce a danno dei civili intrappolati nella striscia di Gaza.
Il mondo del fumetto italiano è popolato da persone che condannano le atrocità del conflitto e le violenze perpetrate da una potenza occupante, e che non possono tacere di fronte all’azione di Israele, colpevole di non rispettare il diritto umanitario internazionale nei confronti della popolazione palestinese.
In quanto autrici e autori, lavoratrici e lavoratori culturali, critici e critiche, volontari e volontarie, coinvolti nella convention lucchese, firmiamo questa lettera per rendere pubblico il nostro posizionamento di condanna della politica israeliana. Questo a fronte di un’organizzazione del festival che, per quanto animata dall’inclusività e dal desiderio di proporre un’offerta culturale valida, quando si esprime sulla questione risulta generica e poco incisiva ed evita di menzionare le parti in causa.
Siamo convinti del ruolo che le organizzazioni e le istituzioni artistiche e culturali hanno nel promuovere la libertà d’espressione, l’educazione, la creatività, come anche i diritti fondamentali alla vita e all’esistenza. E che questo ruolo abbia una matrice intrinsecamente politica.
Per questo crediamo che un’istituzione rilevante come Lucca Comics & Games non possa lasciare dubbi circa la condanna agli atti inumani e atroci che si stanno verificando; siamo anzi convintə che il festival possa essere un’occasione per chiedere pubblicamente la pace e il cessate il fuoco.
Capiamo, infine, che la partecipazione al festival non sia da dare per scontata alla luce di queste considerazioni e che tali scelte dipendono da diversi fattori, anche personali, sui quali non ci esprimiamo.
Per coloro che saranno presenti al festival, lanciamo un appuntamento per chiedere pubblicamente un cessate il fuoco immediato nei territori interessati da questo drammatico conflitto.
L’incontro è fissato per sabato 4 novembre.
La lettera si può sottoscrivere al link https://chng.it/VtdCgkn2q7