Rasmussen e la Russia
Lettere Gent.mo prof. Dinucci, nell’esprimerle tutta la mia stima, per le sue sintetiche analisi sulle strategie complessive, anche per il suo ultimo articolo sul manifesto, le chiedo, se lo ritiene opportuno, […]
Gent.mo prof. Dinucci, nell’esprimerle tutta la mia stima, per le sue sintetiche analisi sulle strategie complessive, anche per il suo ultimo articolo sul manifesto, le chiedo, se lo ritiene opportuno, di sottolineare l’assurdità delle parole di chi, come Fog Rasmussen, (purtroppo anticipate dalla prima della classe Mogherini), pensa di riscrivere la geografia degli ultimi tremila anni, non sapendo che la Russia fa parte dell’Europa, fino agli Urali, se non sbaglio. Ma lei saprà tanto meglio di me spiegare questa cosa, e far capire come sia assurdo pensare di dividere di nuovo le popolazioni europee per gli interessi dei complessi militari industriali. Di seguito, il discorso di Lavrov all’Onu: anche questo andrebbe citato sul Manifesto. Con molto apprezzamento, un caro saluto.
Sonia Soldani, Pistoia
Il discorso di Lavrov all’Onu è stato citato sul manifesto. Interessante la sua osservazione sull’uso strumentale del termine «Europa». Geograficamente, è l’estremità occidentale del continente eurasiatico e, estendendosi dall’Atlantico agli Urali, comprende la parte europea della Federazione Russa. Nel linguaggio politico e giornalistico dominante, l’Europa viene invece ristretta all’Unione europea, escludendo la Russia. Ancora più rigido il metodo della Nato, che considera «Europa» quella facente parte dell’Alleanza e, avanzando verso la Russia, presenta questa come una minaccia per l’Europa. Nella sua geografia, il Pentagono include invece nell’«area di responsabilità» del suo Comando europeo anche la parte asiatica della Federazione Russa fino al Pacifico .
Manlio Dinucci