L’inverno infinito del Kashmir (fotoreportage)
Sangue e disillusione Da 68 anni ostaggio delle frizioni indo-pakistane, la causa «kashmiri» continua a sperare nell’«azadi», la libertà, in uno dei territori più militarizzati del mondo. Ma dopo l’uccisione del comandante separatista Burhan Wani da parte dell’esercito, una nuova stagione di proteste e repressioni ha portato solo morte: 90 vittime, migliaia di feriti e centinaia di giovani che hanno perso la vista a causa dei fucili che sparano centinaia di piccole sfere di metallo
Sangue e disillusione Da 68 anni ostaggio delle frizioni indo-pakistane, la causa «kashmiri» continua a sperare nell’«azadi», la libertà, in uno dei territori più militarizzati del mondo. Ma dopo l’uccisione del comandante separatista Burhan Wani da parte dell’esercito, una nuova stagione di proteste e repressioni ha portato solo morte: 90 vittime, migliaia di feriti e centinaia di giovani che hanno perso la vista a causa dei fucili che sparano centinaia di piccole sfere di metallo