Scuola

Lo sciopero alla rovescia dei ricercatori precari

Lo sciopero alla rovescia dei ricercatori precariLo sciopero alla rovescia dei ricercatori precari – Coordinamento delle ricercatrici e dei ricercatori non strutturati universitari (Crnsu)

Università Dottorandi, borsisti e assegnisti con le magliette rosse scioperano continuando a lavorare nelle aule, nei laboratori, a casa. Come al tempo di Danilo Dolci, con una differenza: in Italia la ricerca non è considerata un lavoro, ma un'attività di formazione: «Anche noi siamo lavoratori, versiamo i contributi all'Inps». L'alleanza con le magliette arancioni indossate dai ricercatori strutturati

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 9 febbraio 2016
Fanno sciopero, alla rovescia. L’iniziativa promossa dal Coordinamento delle ricercatrici e dei ricercatori non strutturati universitari (Crnsu) si ispira allo sciopero alla rovescia organizzato nel 1956 da Danilo Dolci. Centinaia di disoccupati di Partinico resero percorribile una strada comunale di Trazzera vecchia. I disoccupati potevano scioperare solo lavorando. Quello fu il segno di una nuova forma di protesta che portò all’arresto di Dolci, difeso in tribunale da Piero Calamandrei. In una situazione non molto diversa si trovano i precari della ricerca che in Italia non sono considerati lavoratori, al punto che il ministero dell’università e quello del lavoro hanno negato...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi