Cultura
Ludmila Ulitskaya, l’autoritarismo, un’epidemia da fermare
L'intervista Parla l’autrice di «Era solo la peste», pubblicato da La nave di Teseo. Tra le maggiori scrittrici russe contemporanee, sarà domani sera e giovedì al festival La Milanesiana. «Ogni potere totalitario cerca di catturare l’anima delle persone. Ma questa tendenza a Mosca non è iniziata con Stalin e non è finita con lui»
Un ritratto della scrittrice e drammaturga russa Ludmila Ulitskaya, Getty Images
L'intervista Parla l’autrice di «Era solo la peste», pubblicato da La nave di Teseo. Tra le maggiori scrittrici russe contemporanee, sarà domani sera e giovedì al festival La Milanesiana. «Ogni potere totalitario cerca di catturare l’anima delle persone. Ma questa tendenza a Mosca non è iniziata con Stalin e non è finita con lui»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 21 giugno 2022
Tutto ha origine da un banale incidente di laboratorio e un medico intento a lavorare su un vaccino contro la peste si trasforma nel paziente zero di una nuova epidemia. Nei tempi drammatici segnati dal Covid, l’ultimo libro di di Ludmila Ulitskaya, drammaturga e scrittrice tra le più significative del panorama russo, potrebbe far pensare ad una riflessione sul presente quando si tratta invece di un testo che l’autrice, nata negli Urali nel 1943, aveva scritto nel 1988 come prova d’ammissione ai Corsi superiori di regia e sceneggiatura di Valerij Frid a Mosca. Al centro di Era solo la peste,...