Li hanno inseguiti lanciando pietre e sputi, «ritorna a casa tua» hanno urlato contro due mamme e sette bambini rom, che due operatrici della coop Dedalus avevano accompagnato a cinema, a Napoli, venerdì pomeriggio. A denunciarlo ieri è stata l’assessora ai Diritti di cittadinanza del comune, Laura Marmorale. Gli autori del raid razzista sono a loro volta dei ragazzini. «Né le mamme, né le operatrici hanno reagito, pensando solo a mettere in salvo i bambini», ha raccontato Marmorale. Sono dovuti scappare fino a Piazza Dante, dove sono stati accolti in un bar, i proprietari li hanno protetti e confortati: «Fino a lì i quattro ragazzini napoletani hanno continuato a inseguirli minacciando di usare i coltelli – ha proseguito -. Un episodio di violenza gratuita che ha coinvolto bambini piccoli con l’unica responsabilità di essere di etnia rom». Nella folla napoletana che anima strade molto frequentate a quell’ora nessuno è intervenuto. Quando le operatrici hanno provato a consolare i bimbi, si sono sentite rispondere: «A noi succede tutti i giorni, è sempre così. Ci volete far fare le cose normali ma non è possibile».

Un episodio razzista alimentato dal clima instaurato dal nuovo governo. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ogni volta che mette piede a Napoli, coglie l’occasione per sottolineare che sgombererà i campi rom, come se l’emergenza non fosse la camorra ma una comunità di circa 2mila persone rispetto al milione di abitanti. E neppure è stato fatto nulla per sottrarre i minori napoletani all’abbandono scolastico e alla strada, dove poi agiscono in scorribande che diventano un apprendistato per il salto verso l’illegalità. Grazie a questo mix micidiale, adesso nel centro storico (dove da decenni vivono le famiglie rom in case in affitto) le bande di minori li prendono di mira nella quasi indifferenza: «Faremo di tutto per rintracciare e denunciare questi ragazzini – assicura l’assessora -, per togliere loro le armi, verbali e materiali, per metterli davanti ai bambini che volevano ferire e umiliare per mostrare loro cosa sono davvero: bambini, persone. Insisteremo nella volontà di colmare la grande povertà educativa di questi ragazzi supportando e potenziando il lavoro prezioso di scuole ed educative territoriali. Nessuna forma di razzismo resterà impunita».

A Ponticelli nel 2008 il campo rom venne assaltato dalla popolazione armata di molotov, spranghe, sassi e dato alle fiamme. Ad agosto 2017 un incendio sospetto è divampato nel campo di Scampia. In provincia di Napoli, ad Acerra, l’amministrazione di centrodestra ha sgomberato i rom senza alcuna mediazione. C’è un’ordinanza di sgombero per il campo di Ponte Riccio, nel comune di Giugliano. Le ruspe agitate da Salvini gettano benzina su una crisi che è solo umanitaria.