Internazionale
Nel Donbass e a Mariupol, i giorni della morte in faccia
Crisi ucraina Incontro con il fotoreporter Gabriele Micalizzi. Ha cominciato con l’amico per la pelle Andy Rocchelli, ucciso a 30 anni mentre documentava il conflitto. Le centinaia di vittime per le strade, lo scempio del teatro bombardato dai russi. La testimonianza di tre mesi vissuti a raccontare solo con la telecamera e la macchina fotografica
Mariupol, le rovine del teatro bombardato dai russi – Gabriele Micalizzi
Crisi ucraina Incontro con il fotoreporter Gabriele Micalizzi. Ha cominciato con l’amico per la pelle Andy Rocchelli, ucciso a 30 anni mentre documentava il conflitto. Le centinaia di vittime per le strade, lo scempio del teatro bombardato dai russi. La testimonianza di tre mesi vissuti a raccontare solo con la telecamera e la macchina fotografica
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 maggio 2022
Ho la guerra in faccia. Quella dell’ultimo inviato che ho conosciuto. Mi dice di parlare più forte perché da quell’orecchio non sente più, per una granata che gli è scoppiata a Baghuz, Siria, l’ultima roccaforte dell’Isis. Anche un occhio, per la stessa granata, non è messo bene: «Mi sembra di vederti – dice mettendo una mano sull’occhio destro – come frantumato in mille pixel». Ma l’altro occhio, quello buono, e soprattutto il terzo, quello dentro l’anima, ci vede benissimo. Si chiama Gabriele Micalizzi e per tre mesi ha mandato a La7 gli unici reportage al mondo da Mariupol e dal...