Cultura

Nella città millenaria del Tigri

Nella città millenaria del TigriKemune, lo scavo viene coperto con un foglio di plastica per proteggerlo dalle acque del bacino idrico di Mosul che risalgono (Foto Università di Friburgo e Tubinga, Kao), 2022

Lungo gli argini / 3 Le rive dove prosperavano Ninive, Ctesifonte, Seleucia e Lagash sono minacciate dai cambiamenti climatici e dalla costruzione di grandi dighe idroelettriche. Con il ritiro delle acque dai bacini, a Kemune, sono riemerse le rovine di un importante centro urbano dell’Età del Bronzo. Il rinvenimento più promettente riguarda cinque vasi in ceramica che contenevano un archivio di oltre cento tavolette cuneiformi di argilla cruda. Fra le strutture riportate alla luce agli inizi del 2022, mura massicce fiancheggiate da torri, un monumentale edificio a più piani adibito a deposito e diversi atelier per le attività artigianali

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 agosto 2022
«Il Tigri, fiume della Mesopotamia, sgorga dal Paradiso e si dirige verso il paese degli Assiri, e dopo molte deviazioni si getta nel Mar Morto. È chiamato con questo nome per la sua rapidità, sull’esempio della tigre che corre velocemente», si legge nel XIII libro delle Etymologiae di Isidoro di Siviglia. Plinio il Vecchio, al quale attinge – fra gli altri autori latini – il teologo e compilatore nato a Cartagena verso il 560 d.C., riferisce che sia il Tigri che l’Eufrate sfociavano direttamente nel mare – la cui linea di costa era allora più arretrata –, senza mai congiungersi...

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