Visioni

Quando il jazz è politica

Quando il jazz è politicaGiovanni Guidi, sotto la copertina del disco

Note sparse «Ida Lupino», il progetto di Giovanni Guidi e Gianluca Petrella con Louis Sclavis e Gerald Cleaver. Nel disco l’inno di lotta di Fausto Amodei, «Per i morti di Reggio Emilia», che rievoca i sommovimenti dei ’60 contro il ritorno dei fascisti

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 22 febbraio 2017
La cantavamo nelle manifestazioni durante i fantastici ’70. Un po’ retorica, va bene, piuttosto lugubre, d’accordo, ma per noi era una canzone di lotta. Chi si sognava di ritrovare Per i morti di Reggio Emilia in un disco di jazz? Di quelli raffinati e non-genere, per giunta. Invece ecco un piccolo capolavoro elaborato dalla coppia d’oro Giovanni Guidi-Gianluca Petrella su quelle note di Fausto Amodei, non sulle parole ovviamente. Il pianista e il trombonista con l’aggiunta in 6 brani su 14 del super-ospite Louis Sclavis ai clarinetti e con la collaborazione lussuosa/discreta del batterista Gerald Cleaver. È questo il cast...

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