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Renzi e il generale, l’arte del potere occulto

Renzi e il generale, l’arte del potere occulto

Intercettazioni In combutta col nemico: l’ascesa del giovin Matteo

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 12 luglio 2015
I giudizi coloriti su Letta, e certe metafore taglienti sulle sue capacità di governo, sono soltanto l’aspetto più provinciale del colloquio tra il sindaco e il generale. Svelano il tratto privato di Renzi, la sua inclinazione alla chiacchiera come strumento di autopromozione nella sfera pubblica. Ma la propensione ciarliera del giovin statista, e le simulazioni complottistiche dei suoi sodali lasciati a Palazzo Vecchio, quali degni interpreti di una Toscana minore raffigurata nelle scene di “amici miei”, non sono la questione centrale della sbobinatura. Il profilo politico dell’intercettazione è un altro. In una democrazia latina il cui sistema politico è crollato,...

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