L’esperienza dell’esilio, cui il regime nazista costrinse quasi tutta l’intellighenzia tedesca, è un universo molto composito, che non si finisce mai di indagare. L’esilio muta fisionamia a seconda della personalità di chi lo subisce e del paese nel quale viene vissuto. L’esilio infligge ferite più o meno profonde, comunque rimarginabili per chi lo considera una sia pure dolorosa parentesi. Le ferite restano invece aperte a vita per l’esule che torna in Germania e vi si sente tanto estraneo quanto lo era stato in America. È il caso di Hans Sahl, poeta che in omaggio all’assimilazione perseguita dall’alta borghesia ebrea volle...
Alias Domenica
Ritratto di un poeta che smentì Adorno
Poeti tedeschi. Esiliatosi dalla Germania come oppositore politico ed ebreo, Hans Sahl scelse la lirica per documentare l’orrore della guerra e l’apocalisse