Potere al popolo, con il candidato presidente alle regionali campane Giuliano Granato, ha incontrato i lavoratori stagionali del turismo di Sorrento: «Con il post Covid, ai lavoratori non fanno vedere i contratti, quando se li ritrovano davanti scoprono che si tratta di un full time mascherato da part time con paghe dimezzate. Molti temono di finire nella black list del coordinamento informale dei datori di lavoro».

Granato e l’avvocata Marzia Pirone ieri hanno denunciato via pec all’Ispettorato del lavoro otto storie di abusi: «Quando abbiamo chiamato l’ente per un appuntamento ci è stato risposto che la prima data utile era il 21 settembre, cioè quando la stagione è già finita. Ci hanno inviato un modulo, Inl 31, con cui non è possibile fare una segnalazione anonima: “In assenza della fotocopia del documento di identità la denuncia non verrà presa in carico” è scritto». E poi c’è «la sottolineatura eccessiva dei rischi in caso di false dichiarazioni. L’ispettorato pare quasi voler scoraggiare il lavoratore».

Inoltre, in base al decreto legislativo 124 del 2004, gli ispettori hanno la possibilità di avviare il tentativo di conciliazione invitando sia il lavoratore che il datore di lavoro a un incontro: «In realtà ciò è possibile solo in presenza di alcune precise circostanze – spiegano da Pap – che però non sono specificate, con la conseguenza che il lavoratore non sa come evitare di trovarsi faccia a faccia col proprio datore di lavoro dopo averlo denunciato. Né sa come evitare che il proprio datore di lavoro venga avvisato dall’Ispettorato stesso che c’è una richiesta di intervento a suo carico e che prima o poi riceverà un controllo».

Granato e Pirone puntano il dito anche contro il Jobs act: «L’Ispettorato del lavoro è stato sostanziale ridimensionamento a seguito delle varie riforme del settore, ultima la riforma di Renzi. La strutturale carenza di personale e la conseguente organizzazione interna, che spinge gli ispettori a lavorare molto più sulle carte e molto meno sul campo, fanno il resto. Eppure basterebbe allargare le prerogative della polizia locale facendo in modo che i vigili urbani possano dedicarsi al contrasto del sommerso e del lavoro nero».