Lavoro

Strage sulla nave della morte, gli operai non dovevano stare lì

Strage sulla nave della morte, gli operai non dovevano stare lìLa nave Sansovino a Messina – Carmelo Imbesi / LaPresse

Morti bianche I sindacati puntano il dito sulla mancanza di sicurezza e sul rispetto dei protocolli

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 1 dicembre 2016
Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta di Lipari; Christian Micalizzi, primo ufficiale di Messina; Santo Parisi, operaio di Terrasini, i tre marittimi morti sulla nave della Caronte & Tourist, ex Siremar, nel porto di Messina. Non avevano le tute, le maschere speciali e nemmeno gli strumenti necessari per gli interventi in «spazi confinati», come prevede la legge. I particolari sono emersi dopo l’intervento dei vigili del fuoco che hanno estratto i corpi. LA PROCURA ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo e lesioni al momento contro ignoti. Dalle testimonianze raccolte dagli investigatori è emerso un altro elemento inquietante che,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi