Europa

“Una doccia a Calais”, l’ironia delle associazioni

Migrazioni La giustizia obbliga stato e comune a mettere dei rubinetti per i rifugiati. Il ministro degli Interni vuole evitare a tutti costi di creare "un richiamo": niente docce, mentre si diffondo le malattie dovute alla mancanza di igiene (e la violenza esasperata dalle condizioni di vita "inumane", secondo il Consiglio di stato). Macron vuole aprire hotspot in Africa

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 29 agosto 2017
Un po’ di grazia per alleggerire la dura realtà. Negli ultimi giorni, dei militanti associativi – l’idea è venuta al Secours Catholique – pubblicano sui social delle foto con l’invito: “Sono Vincent (o Léa o altri nomi), vengo a fare la doccia a Calais”. E’ la risposta ironica alla recente affermazione del ministro degli Interni, Gérard Collomb: toilette e docce per i migranti trasformerebbero Calais in un “punto di fissazione”, attirando persone, mentre l’obiettivo del governo è di impedire che si formino di nuovo degli accampamenti improvvisati, dopo la distruzione della “giungla” nell’ottobre 2016. A Calais vagano di nuovo centinaia...

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