Internazionale

Whistleblowing for change, la dicotomia artificiale: intervista a Tatiana Bazzichelli

Whistleblowing for change, la dicotomia artificiale: intervista a Tatiana Bazzichelli

Whistleblowing In molti contesti sociali e culturali, il whistleblowing è ancora preso di mira come una forma di tradimento e stigmatizzato come qualcosa di deplorevole. La conseguenza è che i whistleblower sono perseguitati, ignorati, isolati, e si attuano forti misure contro di loro. L’idea di produrre “prove” e rivelare informazioni di interesse pubblico dall’interno dei sistemi stessi non è sempre vista come qualcosa di positivo

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 24 novembre 2021
Tatiana Bazzichelli è la fondatrice e direttrice del Disruption Network Lab, un’organizzazione no-profit con sede a Berlino che dal 2014 organizza eventi internazionali sui diritti umani e tecnologia. Nel triennio 2019-2021 è stata nominata membro della giuria del Fondo culturale di Berlino Capitale. Per tre anni è stata curatrice presso il festival d’arte e cultura digitale transmediale. Ha pubblicato i libri Networked Disruption (2013), Disrupting Business (2013), e in italiano, Networking: La rete come arte (2006), scaricabili dal suo blog networkingart.eu. Dagli anni Novanta si occupa di hacking e attivismo artistico, e da quasi dieci anni delle relazioni fra whistleblowing...

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