Anche giornali e giornalisti possono sbagliare.
Generalmente, appena veniamo a conoscenza di un nostro errore procediamo con una correzione e, se necessario per motivi di ulteriore chiarezza e trasparenza, aggiungiamo manualmente una nota in calce all’articolo con la modifica effettuata, inclusa la data.
Ulteriori modifiche a un articolo (per motivi di chiarezza, completezza, aggiornamento dei fatti, correzione di semplici refusi, etc.) possono essere effettuate in ogni momento. Per vedere a quando risale l’ultima versione, in ogni articolo è presente orario e giorno dell’ultimo aggiornamento (se effettuato).
Segnalaci eventuali errori.
Siamo sempre disponibili ad ascoltare e a migliorare. Se noti un errore nei nostri contenuti scrivi subito a lettere@ilmanifesto.it. Valuteremo ogni segnalazione e procederemo di conseguenza.
La legge professionale dei giornalisti
Correggere gli errori, rettificare le notizie, rispettare il segreto professionale e la verita sostanziale dei fatti sono alla base della professione giornalistica e sono così definiti dalla legge numero 69 del 1963, che regola l’ordinamento della professione.
Ne riportiamo uno dei passi principali a beneficio di lettrici e lettori.
Articolo 2. Diritti e doveri.
È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori.
Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori.