MeMa è Memoria Manifesta: l’intelligenza artificiale del manifesto
MeMa può costruire un ponte fra passato e presente: una “lente” grazie alla quale possiamo leggere l’attualità attraverso il passato e viceversa, tracciando corsi e ricorsi dell'Archivio del manifesto. E' una funzione gratuita presente alla fine di ogni articolo
I consigli spiegati beneMeMa può analizzare semanticamente singole edizioni del quotidiano e individuare in modo "intelligente" temi, persone o luoghi più frequenti o rilevanti. Questo dato può essere mostrato in una "nuvola" di lemmi, che in futuro vorremmo rendere cliccabili in modo da ampliare l'esplorazione dell'archivio
Un primo esempio sul 25 aprileUn'analisi dei 131.000 articoli degli ultimi dieci anni rivela la diversità delle firme e degli autori in ogni categoria o "area" del giornale. Questa è una immagine statica di un percorso di lettura che presto sarà navigabile. Questo insieme realizza un grafo con 6.841 nodi di cui 19 categorie e oltre 6.800 persone che hanno scritto almeno 20 articoli in quella categoria. Si nota subito la compattezza del "nocciolo duro" politica-editoriali-visioni curato dalla redazione a fronte della ricchezza e della pluralità di firme del cerchio più "esterno" relativo agli inserti, agli esteri e alla cultura.
Un'analisi dei 131.000 articoli degli ultimi dieci anni rivela la diversità delle firme e degli autori che hanno scritto su categorie o temi diversi. Anche questa è una immagine statica di un percorso di lettura che presto sarà navigabile. Sono solo 166 nodi tra cui sempre i soliti 19 argomenti e quasi 150 autori. Questi autori “eclettici” hanno scritto almeno 10 articoli per ogni categoria e hanno anche scritto in almeno 8 categorie diverse (i parametri si potranno modificare a piacimento).
Nel 2023 abbiamo presentato la ricerca per la nostra IA a Venezia alla nona Conferenza internazionale per la linguistica computazionale. La piattaforma, costruita attorno ad Apache Jena e tecnologie linguistiche aperte, risponde alle esigenze specifiche della comunità del giornale.
Scarica il PdfL’archivio storico del manifesto è tutelato dal Mibact. Il progetto MeMa mira a creare un “archivio intelligente” basato su una IA che favorisce la collaborazione e la trasparenza. Questo contributo presenta l’architettura della piattaforma, il processo di costruzione della base di conoscenza e le direzioni future, discutendo il potenziamento del giornalismo attraverso l’intelligenza artificiale nel rispetto dei principi de “il manifesto”.
Leggi l'articoloSegui la rubrica a cura di Oriana Persico sui dati e la computazione come fenomeni esistenziali, culturali e politici
ScopriMeMa La nostra intelligenza artificiale ha esplorato l'archivio storico del giornale cercando le tracce del Cavaliere
Respiro La MeMa che sta prendendo forma è immersa nel mondo degli automi che ci inquietano, ma la sua intenzione è quella di testimoniare che esistono modi sicuri e socialmente sani per utilizzare le tecnologie cosiddette “intelligenti”
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Futuri possibili L'artista e hacker Salvatore Iaconesi ha lasciato questo pianeta. Non prima però di dar vita, insieme a Oriana Persico e al manifesto, a MeMa: un'intelligenza artificiale che con il passare del tempo saprà meglio di chiunque altro guidarci tra le magie del nostro archivio storico
Big Data Tra globalizzazione e iperconnessione, il mondo che ci circonda è ormai umanamente incomprensibile. Miliardi di variabili interconnesse aumentano la complessità dei fenomeni. Politica e amministrazione hanno bisogno dell’arte. Non come decorazione, ma per generare senso. L'arte e la sensibilità sono la chiave per orientarci e apprendere di nuovo a vivere
Intelligenza Artificiale Nella causa del giornale americano a OpenAi e Microsoft la cosa che risulta più difficile da capire è come, benché un sistema generativo pre-addestrato riproduca (in certe condizioni) le frasi lette negli articoli, quelle frasi, nel modello, fisicamente non esistano
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Intelligenza Artificiale Insieme a centinaia di altri siti di tutto il mondo, il manifesto ha bloccato i software che "alimentano" le enormi banche dati private delle IA