Lavoro
«17 milioni son pochi»: ennesimo ricatto di Whirlpool su Napoli
Crisi Irrisolte La multinazionale: le risorse nel decreto Imprese non bastano. Di Maio muto. I sindacati: inaccettabile, le lavatrici restino lì. L’azienda aveva già cambiato le carte in tavola il 1° agosto: stabilimento non più profittevole
Gli operai della Whirlpool di Napoli manifestano per salvare la loro fabbrica
Crisi Irrisolte La multinazionale: le risorse nel decreto Imprese non bastano. Di Maio muto. I sindacati: inaccettabile, le lavatrici restino lì. L’azienda aveva già cambiato le carte in tavola il 1° agosto: stabilimento non più profittevole
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 3 settembre 2019
Il ricatto di Whirlpool continua. E, se possibile, peggiora di volta in volta. Diventando la prima emergenza occupazionale per il prossimo governo. Che dovrà salvare la produzione di lavatrici a Napoli e i 410 posti di lavoro, più l’indotto. SE IL PRIMO AGOSTO, concluso l’ultimo incontro in sede tecnica al ministero dello Sviluppo con un’analisi largamente deficitaria, la multinazionale americana aveva mandato un comunicato stampa in cui incredibilmente annunciava «l’insostenibilità della produzione di lavatrici a Napoli» senza averlo minimamente anticipato ai sindacati nel lungo incontro appena terminato, ieri ha fatto di peggio. Un nuovo annuncio che considera «non sufficienti i...