Visioni

A Bergamo il jazz fra avanguardia e classicità

A Bergamo il jazz fra avanguardia e classicitàArchie Shepp – foto di Gianfranco Rota

Note sparse Si è conclusa l'edizione 2019 del festival, ultima diretta da Dave Douglas che passa il testimone a Maria Pia De Vito. Sul palco Archie Shepp, David Murray, Manu Dibango

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 27 marzo 2019
Quando suona le prime note di Wise One, immensa melodia di Coltrane (nell’album Crescent la versione originale dell’autore), capisci che il vecchio leone, malandato nel fisico, è sempre capace di emettere meravigliosi ruggiti. La pronuncia è commossa e rabbiosa nello stesso tempo. Archie Shepp e il suo sax tenore ritrovano la lingua e la cultura del free, ammesso che le avessero mai perdute. Il lirismo non è mai stato escluso dal free, anzi il free lo ha tante volte esaltato. Questa è una nuova occasione. Shepp ci mette tutta la sapienza dell’avanguardia che ha. Poco importa che i partner navighino...

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