Europa
A Budapest l’attesa e la rabbia
UNGHERIA I rifugiati gridano: «Aprite la stazione», ma Keleti resta sempre bloccata. La parola d’ordine del governo Orbán è sempre più «emergenza», con il rifiuto delle quote
UNGHERIA I rifugiati gridano: «Aprite la stazione», ma Keleti resta sempre bloccata. La parola d’ordine del governo Orbán è sempre più «emergenza», con il rifiuto delle quote
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 3 settembre 2015
Massimo Congiu BUDAPEST
«Aprite la stazione!» e «Angela! Angela!» sono stati i cori scanditi ieri dai migranti che hanno affollato la piazza situata di fronte alla stazione Keleti. Un doppio cordone di agenti di polizia è stato posto a guardia dell’ingresso principale dello scalo ferroviario interdetto dal giorno prima ai migranti che hanno continuato a manifestare la loro rabbia a fronte di una partenza che non viene concessa. «Germania! Germania!» continua a essere l’invocazione dei sostenitori della protesta che vedono nel paese governato dalla Merkel la possibilità di iniziare una nuova vita. «Ho lasciato la Siria per scappare dalla violenza e dalla miseria»...